«(..) Guardando al di sopra della loro barricata, gli attoniti inglesi scorsero tra loro e i tedeschi quattro o cinque esseri meravigliosi, molto più grandi degli uomini. Portavano vesti bianche ed erano a capo scoperto; sembravano fluttuare più che stare in piedi. Voltavano le spalle agli inglesi, e fronteggiavano i tedeschi con le mani e le braccia protese in avanti. Il sole brillava di luce molto intensa in quel momento». Così dichiarava il capitano Cecil Hayword, ufficiale di Stato Maggiore britannico. Era il 1916, nel pieno della Grande Guerra. Quei soldati, ormai convinti di essere annientati, assistettero invece a qualcosa di inspiegabile: i tedeschi, improvvisamente storditi, non azionarono i cannoni né mossero un passo, lasciando agli inglesi il tempo di ritirarsi. Non fu un episodio isolato: altri militari parlarono di interi squadroni di angeli che si frapposero tra loro e i nemici. I cavalli della cavalleria avversaria, terrorizzati, si voltarono in preda al panico. La logica si frantuma davanti a queste cronache. Eppure, accaddero. Non è l’unico racconto. Luglio 1900, Cina. È l’assedio dei Boxers a Petang. Monsignor Favier, vescovo e guida dei cattolici locali, esorta i fedeli a pregare il Sacro Cuore, la Madonna e san Michele. Accade allora qualcosa di incredibile: i colpi dei rivoltosi iniziano a cadere lontano dal bersaglio, come deviati da una misteriosa forza. E quando i Boxers tentano l’attacco diretto, vengono respinti da un ostacolo invisibile. Presi dal terrore, fuggono. Poco dopo sopraggiungono le truppe europee, mettendo fine all’assedio. Coincidenza? O una mano soprannaturale? Alcuni studiosi hanno provato a dare letture scientifiche: variazioni di pressione atmosferica potrebbero aver deviato i proiettili; disturbi elettromagnetici o onde sonore potrebbero aver disorientato uomini e animali; perfino mutazioni delle traiettorie gravitazionali locali, come ipotizzato in certi studi sulla microfisica dei campi, potrebbero aver creato anomalie momentanee. Ma, anche cercando spiegazioni razionali, resta un alone di mistero che sfugge a ogni calcolo. La Bibbia stessa racconta episodi simili: eserciti messi in fuga da forze invisibili, battaglie vinte senza combattere grazie a un intervento dall’Alto. Sempre con lo stesso messaggio: la vittoria non è mai del più forte, ma di chi si affida a Dio. Forse gli angeli non compaiono sempre con vesti bianche e volti splendenti. Forse il loro intervento è silenzioso, invisibile. Ma la loro presenza, quando meno ce lo aspettiamo, continua a proteggere e a sorprendere. Perché la guerra più grande non è quella combattuta con le armi, ma quella che si consuma dentro di noi: scegliere se credere che Dio è davvero con noi.

Quando gli angeli cambiano la sorte di una guerra

«(..) Guardando al di sopra della loro barricata, gli attoniti inglesi scorsero tra loro e i tedeschi quattro o cinque esseri meravigliosi, molto più grandi degli uomini. Portavano vesti bianche ed erano a capo scoperto; sembravano fluttuare più che stare in piedi. Voltavano le spalle agli inglesi, e fronteggiavano i tedeschi con le mani e le braccia protese in avanti. Il sole brillava di luce molto intensa in quel momento».

Così dichiarava il capitano Cecil Hayword, ufficiale di Stato Maggiore britannico. Era il 1916, nel pieno della Grande Guerra. Quei soldati, ormai convinti di essere annientati, assistettero invece a qualcosa di inspiegabile: i tedeschi, improvvisamente storditi, non azionarono i cannoni né mossero un passo, lasciando agli inglesi il tempo di ritirarsi. Non fu un episodio isolato: altri militari parlarono di interi squadroni di angeli che si frapposero tra loro e i nemici. I cavalli della cavalleria avversaria, terrorizzati, si voltarono in preda al panico. La logica si frantuma davanti a queste cronache. Eppure, accaddero.

Non è l’unico racconto. Luglio 1900, Cina. È l’assedio dei Boxers a Petang. Monsignor Favier, vescovo e guida dei cattolici locali, esorta i fedeli a pregare il Sacro Cuore, la Madonna e san Michele. Accade allora qualcosa di incredibile: i colpi dei rivoltosi iniziano a cadere lontano dal bersaglio, come deviati da una misteriosa forza. E quando i Boxers tentano l’attacco diretto, vengono respinti da un ostacolo invisibile. Presi dal terrore, fuggono. Poco dopo sopraggiungono le truppe europee, mettendo fine all’assedio. Coincidenza? O una mano soprannaturale?

Alcuni studiosi hanno provato a dare letture scientifiche: variazioni di pressione atmosferica potrebbero aver deviato i proiettili; disturbi elettromagnetici o onde sonore potrebbero aver disorientato uomini e animali; perfino mutazioni delle traiettorie gravitazionali locali, come ipotizzato in certi studi sulla microfisica dei campi, potrebbero aver creato anomalie momentanee. Ma, anche cercando spiegazioni razionali, resta un alone di mistero che sfugge a ogni calcolo.

La Bibbia stessa racconta episodi simili: eserciti messi in fuga da forze invisibili, battaglie vinte senza combattere grazie a un intervento dall’Alto. Sempre con lo stesso messaggio: la vittoria non è mai del più forte, ma di chi si affida a Dio.

Forse gli angeli non compaiono sempre con vesti bianche e volti splendenti. Forse il loro intervento è silenzioso, invisibile. Ma la loro presenza, quando meno ce lo aspettiamo, continua a proteggere e a sorprendere.

Perché la guerra più grande non è quella combattuta con le armi, ma quella che si consuma dentro di noi: scegliere se credere che Dio è davvero con noi.

Alessandro Ginotta